tDCS per l’arto superiore

Studio pilota randomizzato controllato sull’impiego della neuromodulazione con tDCS attiva verso tdcs sham a supporto del recupero motorio e funzionale dell’arto superiore nel paziente mieloleso tetraplegico incompleto in fase sub-acuta (cod. N. 35-2021)

La lesione midollare cervicale determina disabilità motoria e sensitiva e ha un impatto, che può essere anche sostanziale, sull’utilizzo degli arti superiori e dunque sulle attività della vita quotidiana. Pertanto, la ripresa della funzionalità degli arti superiori, e quella delle mani in particolare, rappresenta un obiettivo riabilitativo prioritario per migliorare l’autonomia della persona o, nei casi più gravi, per evitare complicanze da immobilizzazione.

Studi in Letteratura dimostrano che il recupero più rilevante si manifesta nei primi mesi successivi alla lesione midollare e che tale miglioramento potrebbe essere facilitato attraverso tecniche di neuromodulazione. In particolare, la tDCS (Stimolazione transcranica a corrente continua) è una tecnica di neuromodulazione non invasiva, in grado di modificare l’eccitabilità corticale tramite corrente continua, a bassa intensità, erogata attraverso elettrodi posizionati sul cuoio capelluto. Tale tecnica è già nota e utilizzata da tempo per altre indicazioni (ad es. per migliorare la memoria, l’attenzione, l’uso del linguaggio, per curare la depressione). Sebbene sia stato esplorato un suo possibile ruolo nelle persone con lesione midollare nel facilitarne il recupero funzionale e limitarne la spasticità, gli studi sul suo utilizzo nei tetraplegici incompleti, a supporto della riabilitazione dell’arto superiore, sono in numero limitato e riguardano prevalentemente soggetti in fase cronica. Il presente studio invece, che si svolge unicamente presso l’Istituto di Montecatone, ha l’obiettivo di esplorare la fattibilità e l’efficacia dell’inserimento della tDCS in fase precoce sub-acuta, in aggiunta al trattamento fisioterapico tradizionale. Il protocollo prevede il confronto degli esiti clinici di due gruppi di pazienti, di cui uno trattato con tDCS Attiva, l’altro con tDCS Sham (cioè “placebo”, simile in tutto alla tDCS Attiva, ma che non eroga corrente terapeutica).

Ricercatore responsabile

Silvia Olivi, UOC Unità Spinale

Finanziatore

Progetto autofinanziato

Durata e data inizio

Il progetto, della durata di 18 mesi circa, è iniziato a maggio 2023

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