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L’esperienza di Montecatone con la riabilitazione con l’esoscheletro a “Le Case della Scienza”

L’incontro ha celebrato la “Giornata Nazionale delle persone con lesione al midollo spinale”


L’istituto di Montecatone ha partecipato a “Le case della scienza” con la propria esperienza nella “La rieducazione al cammino nella lesione midollare attraverso l’uso di esoscheletri” e celebrare la “Giornata Nazionale delle persone con lesione al midollo spinale”. Il festival, organizzata dal Comune di Imola, è dedicato alla divulgazione della cultura scientifica e tecnologica per far conoscere istituzioni ed eccellenze del territorio, sensibilizzare i cittadini all’importanza della cultura scientifica e tecnologica nella società e fornire spunti di aggiornamento e curiosità intellettuali.

Montecatone, nell’ottica di una continua attenzione all’innovazione e ai progressi della tecnologia in campo riabilitativo, ha presentato la propria esperienza con la riabilitazione con esoscheletro per le persone con lesione al midollo spinale. L’incontro è stato tenuto da Ilaria Baroncini, Fisiatra esperta in tecnologie applicate alla riabilitazione, da Paola Paglierani e Claudio Nalon, Fisioterapisti esperti in rieducazione al cammino con esoscheletro e con Alex Santucci che ha portato la sua testimonianza sui benefici da lui acquisiti con la riabilitazione con esoscheletro fatta a Montecatone.

Innovative applicazioni robotiche permettono oggi di aumentare l’intensità dei trattamenti riabilitativi, proponendo scenari sempre più stimolanti e motivanti per il paziente. Nello specifico, i sistemi esoscheletrici sono sistemi meccatronici indossabili il cui movimento è analogo a quello svolto fisiologicamente dalla persona e in cui l’interfaccia robot/paziente è estesa a tutto l’arto o distretto corporeo da riabilitare.

I relatori hanno voluto anche sottolineare che a seguito di una patologia neurologica (mielolesione e ictus in particolare) l’obiettivo della riabilitazione locomotoria non è solo quello di migliorare il recupero e la forza muscolare, ma anche di “riaddestrare” il sistema nervoso centrale, cercando di riattivare le connessioni neurali “spente”, e di migliorare l’equilibrio.

E’ importante anche che l’indirizzo da dare alla ricerca, in questo campo, venga generato all’interno delle Unità Spinali. In questi reparti vi sono le competenze, le conoscenze e le organizzazioni atte a garantire l’armonizzazione del trattamento robotico con il progetto riabilitativo globale della persona con lesione al midollo spinale.

L’incontro si è concluso con una dimostrazione pratica dell’ausilio robotizzato.

 

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