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I professionisti chirurghi di Imola e la collaborazione con Montecatone, il congresso nazionale sancisce rapporti consolidati per la cura del paziente cronico

Il congresso nazionale organizzato dalla Montecatone Rehabilitation Institute il 5 e 6 novembre scorso a Bologna, che ha affrontato il tema della presa in carico del paziente mieloleso cronico ha evidenziato una decennale collaborazione tra l’Ospedale di Montecatone ed i professionisti chirurghi dell’Ausl di Imola.

Chirurgia generale, Ortopedia ed Urologia dell’Ausl di Imola sono intervenute per raccontare i rapporti oramai consolidati con il Centro di Riabilitazione per il trattamento delle complicanze croniche nei pazienti con lesioni midollari.
La Chirurgia generale di Imola, in particolare, ha affrontato il tema del trattamento delle lesioni da decubito e della stipsi cronica legata alla lesione del midollo.

Nelle lesioni da decubito ci si avvale della collaborazione dott. Negosanti, chirurgo plastico tra i promotori dell’evento. Si tratta di interventi particolarmente complessi dal punto di vista tecnico, che spesso richiedono un approccio multidisciplinare, in cui la terapia non finisce con la chirurgia. Ruolo cruciale riveste la riabilitazione che questi pazienti completano all’Ospedale di Montecatone.
Per la cosiddetta “stipsi neurogena” la Chirurgia di Imola rappresenta un punto di riferimento nazionale e ha messo a punto un intervento innovativo. “Abbiamo concepito un intervento in grado di risolvere la stipsi cronica neurogena, uno dei problemi che più affliggono la qualità di vita di questi pazienti, studiando una serie di accorgimenti per eliminare le complicanze a lungo termine che gli interventi di resezione del colon possono determinare” spiega Romano Linguerri, responsabile della Chirurgia generale dell’Ausl di Imola, che con il collega dr. Gaetano Vetrone, si occupa di questi pazienti.

Ed è stato proprio il dott. Vetrone che ha presentato al congresso lo studio scientifico, realizzato in collaborazione con i medici di Montecatone, sui risultati di questo intervento per la stipsi neurogena. “Finalmente riprendono i congressi in presenza: la possibilità di un confronto tra medici va oltre la semplice presentazione di dati con un webinar – ha spiegato Vetrone – Questa occasione è stata la prima per discutere questo intervento innovativo e sentire il parere di altri colleghi”.
Collaborazione pluridecennale con Montecatone anche per la UO Ortopedia dell’Ausl di Imola, che grazie al Programma di Chirurgia Funzionale dell’arto inferiore di cui è responsabile il Dr Luca Gaiani, ha permesso di sviluppare specifici percorsi chirurgici ortopedici che sono stati oggetto della partecipazione al congresso.

“Con la chirurgia funzionale degli arti inferiori vengono corrette le deformità a carico di piede-caviglia-ginocchio conseguenti alla mielo-cerebrolesione, mediante procedure di allungamenti o trasferimenti tendinei, che attenuano gli effetti negativi sulle abilità residue posturali e deambulatorie, consentendo quindi una migliore partecipazione del paziente al percorso riabilitativo – spiega Gaiani.

Per questa attività ci si avvale di un inquadramento terapeutico effettuato secondo un modello organizzativo integrato tra ortopedico, fisiatra e terapista della riabilitazione che si è dimostrato tra i più validi e che trova la sua espressione nell’ambulatorio di Chirurgia Funzionale di 3° livello, presso il quale mensilmente vengono visitati i pazienti dell’area metropolitana inviati per valutazione clinica della spasticità post mielo-cerebrolesione e che vede nel reparto di Ortopedia l’hub Metropolitano per la parte chirurgica.

“Analogamente nella chirurgia delle para-osteopatie si asportano ossificazioni pararticolari, anche di notevoli dimensioni, che limitano meccanicamente l’articolarità, prevalentemente di anca e ginocchio, e che incidono negativamente sull’autonomia di questa popolazione di pazienti – aggiunge Gaiani – E’ una chirurgia impegnativa dal punto di vista delle risorse professionali impiegate e che si integrano in un percorso che presso la nostra Azienda è stato avviato con risultati incoraggianti”

E’ poi noto come i problemi legati alla presenza di una vescica neurologica siano un aspetto centrale nella cura del mieloleso e proprio le complicanze della vescica neurologica hanno costituito, storicamente, la prima causa di morte in questi pazienti. “Gli obiettivi della chirurgia urologica sui pazienti mielolesi cronici vertono principalmente su 2 aspetti: migliorare la funzione di serbatoio della vescica e la funzione uretrale – spiega il dr. Francesco Costa, specialista urologo dell’Ausl di Imola – Un riempimento vescicale “a bassa pressione” è fondamentale per la qualità di vita del paziente e per preservare il corretto funzionamento dei reni. All’interno di questa categoria rientrano i trattamenti con tossina botulinica intradetrusoriale, che eseguiamo a Montecatone, e gli interventi di enterocistoplastica di ampliamento, intervento grazie al quale riusciamo ad ingrandire la vescica utilizzando un segmento di intestino.

La funzione uretrale beneficia invece di interventi con l’utilizzo di reti o sling, ad esempio nell’incontinenza urinaria femminile di origine neurologica. La mia discussione ha preso in esame in particolare l’enterocistoplastica di ampliamento e l’utilizzo delle sling, presentando i più recenti dati di letteratura e la nostra esperienza, ormai consolidata, in questi tipi di interventi”.

Una collaborazione a tutto tondo tra i professionisti dell’Azienda sanitaria di Imola e Montecatone, che ha avuto modo di essere approfondita nel corso del congresso e che si intende proseguire e si rafforzare nel tempo.

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