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Ecco TWIN, il nuovo esoscheletro robotico per arti inferiori realizzato assieme al nostro Istituto

TWIN è un robot indossabile in grado di trasferire a persone con capacità motoria ridotta o assente l’energia che permette loro di alzarsi, mantenere la posizione eretta, camminare e sedersi.


È stato presentato nella prestigiosa cornice del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano l’esoscheletro TWIN, tappa finale del progetto promosso dall’Istituto Italiano di Tecnologia e finanziato da Inail per l’ampliamento delle funzionalità dell’apparecchiatura nel contesto clinico-riabilitativo.

Una iniziativa cui l’Istituto di Montecatone ha contribuito fornendo un’apprezzata consulenza tecnica frutto della consolidata esperienza dei propri medici e fisioterapisti nell’utilizzo degli esoscheletri integrati d diverso tempo nel percorso riabilitativo.

Utile, come ha spiegato durante la relazione la referente scientifica del progetto, Ilaria Baroncini, anche l’avvio – sempre a Montecatone – della palestra robotica e il coinvolgimento di professionalità innovative come l’ingegnere biomedico integratosi al meglio nell’equipe dei clinici.

L’Istituto ha collaborato con gli ingegneri di progetto per avvicinare Twin alla pratica clinica sperimentando e adattando l’esoscheletro su un paziente pilota con una lesione del midollo spinale incompleta; quindi, con quote motorie che ne consentono una parziale capacità di camminare.

Il prototipo di esoscheletro è stato ulteriormente affinato grazie a innovativi sistemi di feedback neurosensoriale con la finalità di aumentare le possibilità di recupero dell’equilibrio e della stimolazione del sistema muscolare e vegetativo. Durante la conferenza stampa due pazienti hanno indossato la prima e la seconda versione di TWIN, dando dimostrazione pratica delle caratteristiche del nuovo dispositivo.

In particolare, il “nostro” Alex Santucci ha accompagnato tecnici e ricercatori durante tutto il periodo di progettazione e finalizzazione del dispositivo, partecipando ai trial clinici come tester, in linea con l’approccio di Rehab Tech, laboratorio congiunto IIT e Inail, animato da una forte propensione al trasferimento tecnologico, dove sostenibilità, usabilità e soddisfazione dell’utente finale sono prioritari in tutte le fasi dello sviluppo dei dispositivi.

Gli esoscheletri, ad oggi, costituiscono l’unico dispositivo che permette l’ottenimento di una deambulazione autonoma per pazienti con deficit motori conseguenti a lesioni midollari dovute a traumi o patologie neurologiche. Da qui nasce l’interesse scientifico verso queste tecnologie con l’obiettivo di realizzare dispositivi che consentano il reinserimento del lavoratore gravemente infortunato in contesti sociali e lavorativi. Per questi motivi il settore degli esoscheletri è in rapidissima ascesa e nel campo della ricerca tecnologica si sono concentrati importanti investimenti.

TWIN ha come prossimo obiettivo la marcatura CE, che avverrà in partnership con un soggetto industriale, con conseguente processo di industrializzazione. Una volta immesso sul mercato TWIN potrà essere utilizzato dai pazienti che ne necessitano.

L’esoscheletro motorizzato TWIN è una struttura esterna in grado di potenziare le capacità fisiche di chi lo indossa con importanti applicazioni in ambito medico e nelle terapie riabilitative; può essere indossato quotidianamente per alcune ore, poiché assumere la posizione eretta porta grandi benefici a livello muscoloscheletrico, circolatorio, psicologico e di funzionalità dell’apparato digerente dei pazienti che utilizzano la carrozzina, e può essere utilizzato nelle cliniche riabilitative durante le sessioni di fisioterapia.

A Milano, assieme a Baroncini e a Sandra Zardi (Coordinatrice Riabilitativa UOA Degenze specialistiche, Unità Spinale e Palestra robotica – nella foto con il paziente), anche il Commissario Straordinario dell’Istituto Mario Tubertini. «Per noi – ha detto – è stata un’occasione molto importante per collaborare con IIT e INAIL che proseguirà nei prossimi anni che si e ci colloca in una dimensione di ricerca più ambiziosa per Montecatone che dovrà proseguire necessariamente in futuro perché è una delle vocazioni alle quali vogliamo dare corso»

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